Recensione 'La promessa del tramonto' di Nicoletta Sipos - Garzanti

Si dice che l'amore superi ogni ostacolo. Per Tibor, giovane medico ebreo in fuga, ĆØ questa l'unica speranza a cui aggrapparsi. Tibor ha passato la sua vita scappando. Prima dalle leggi razziali dell'Italia fascista e dai campi di lavoro della seconda guerra mondiale. Poi dall'odio strisciante dell'Ungheria del 1951, in cui imperversa la dittatura stalinista. Un regime che un uomo come lui non puĆ² accettare. La sua colpa ĆØ sempre stata una sola: quella di esistere. E adesso che ĆØ nascosto in un ripostiglio buio di una nave che dovrebbe portarlo verso la libertĆ , la luce che illumina il suo cammino ĆØ lei. Sara. La donna per cui ha rischiato tutto. La donna che ha cambiato la sua esistenza con uno sguardo. La donna che lo aspetta, giĆ  in salvo, in Italia. La guerra e la famiglia di Sara, che non credeva nella forza dei loro sentimenti, hanno provato a dividerli. Ma nessuno ĆØ riuscito a spezzare il legame che li unisce, e ora Tibor sta cercando di raggiungerla. Vuole costruire, per loro e i loro figli, un futuro migliore. PerchĆ© Tibor e Sara si sono scambiati una promessa: la promessa di riconquistare, nonostante tutto, la felicitĆ  che si meritano. La felicitĆ  che si meritano i loro figli. Insieme hanno combattuto. Hanno sfidato la violenza e l'orrore. Hanno superato notti infinite e pericolose. Ma non hanno mai dimenticato chi sono. E hanno capito che, finchĆ© saranno una cosa sola, nessuno potrĆ  togliere loro la dignitĆ  e il coraggio.


Titolo: La promessa del tramonto
Autore: Nicoletta Sipos
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 8 settembre 2016
Pagine: 323

Trama: 4  Personaggi: 3  Stile: 3 




La promessa del tramonto ĆØ tratto e ispirato da una storia vera, quella di due innamorati, Tibor, un medico ungherese di origine ebraica e Sara, un’infermiera italiana. Il loro amore, purtroppo, nasce in un’epoca in cui i regimi politici avevano potere decisionale sulla vita e sulla morte delle persone. Un amore, quindi, contrastato da subito: le leggi razziali, in vigore in Italia prima e in Ungheria poi, impediscono l’unione tra razze miste.

In questo romanzo, seguiremo Tibor Swartz nel viaggio che intraprenderĆ  per raggiungere l'Italia insieme alla moglie e ai figli. Tibor deciderĆ  di affidarsi al capitano di una nave che trasporta passeggeri clandestini in cerca di libertĆ . Rinchiuso nel doppio fondo di un armadio, Tibor intraprenderĆ  un viaggio mentale che lo porterĆ  a ricordare una vita fatta di paura a causa del razzismo nei confronti degli ebrei.

La parte storica del romanzo ĆØ assolutamente impeccabile. CiĆ² che manca, probabilmente, in questo libro ĆØ la parte emotiva, quella che avrebbe aiutato il letto ad entrare in sintonia con Tibor e con gli altri personaggi, a palpitare per la sua storia, a fremere di paura assieme a lui. 
Spesso, durante la lettura, ho avuto l'impressione di avere tra le mani un saggio piĆ¹ che un romanzo. 
Manca il coinvolgimento perchƩ i personaggi risultano distanti, freddi, quasi irraggiungibili.
Credo che questo sia da imputare ad uno stile, quello dell'autrice, che per quanto impeccabile, risulta molto distaccato. Ed ĆØ un vero peccato perchĆ© la storia in sĆ© avrebbe potuto dare molto di piĆ¹.


La Libridinosa

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2 commenti:

  1. un peccato per la parte emotiva del libro, forse avrebbe dato quel pizzico di sapore in piĆ¹. avevo adocchiato anche io questo titolo e mi sembra che in biblioteca ce l'abbiano. lo terrĆ² da parte per un periodo in cui sarĆ² piĆ¹ tranquilla e meno carica di letture.

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