Recensione 'Come un petalo bianco d'estate' di Leah Hager Cohen

come un petalo bianco d'estate
Titolo: Come un petalo bianco d'estate
Autore: Leah Hager Cohen
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione:5 giugno 2013
Pagine: 331
Prezzo: 17,60 €
Versione e-book: 12,99 €
Trama: Biscuit ha dieci anni e questa mattina dovrebbe già essere a scuola. Invece sta sfrecciando con la sua bicicletta lungo il fiume Hudson. Il vento le fa pizzicare gli occhi e arrossare le guance, ma Biscuit non si ferma. Come accade da settimane, sta marinando la scuola per rifugiarsi nel suo angolo preferito sulla sponda del fiume e leggere uno dei libri che ha rubato alla biblioteca. Questo angolo all'ombra di un grande albero frondoso è l'unico luogo dove può stare da sola. Lontana dai silenzi dei suoi genitori, dal loro disinteresse, dal sottile velo di malinconia che ammanta ogni gesto quotidiano.
Sua madre, Ricky, ormai non la guarda nemmeno più negli occhi e suo padre, John, si è rinchiuso nel suo lavoro di scenografo. Tutto è cominciato un anno prima, quando un grande dolore ha colpito la loro famiglia.
Da quel momento la loro vita non è stata più la stessa. Ma quello che Biscuit non sa è che sua madre si è trovata di fronte a una scelta. E che le conseguenze della sua decisione la stanno lacerando, anche se la sua unica colpa è stata l'eccesso di speranza. Una speranza che adesso minaccia di distruggere l'ultimo sottile filo che lega la loro famiglia. Solo Biscuit può aiutarla a ritrovare la luce che sembra ormai sepolta nel profondo del suo sguardo. Anche a costo di incendiare le loro ultime certezze.
Voti:
Trama  6
Personaggi  6
Stile  6
Incipit  9
Finale  5
Copertina  8
Voto complessivo 6.6

Questo è un libro che potrebbe tranquillamente essere diviso in due parti: ho letto la prima metà, più di 150 pagine in un giorno; non riuscivo proprio a staccarmene, dovevo scoprire ad ogni costo cosa sarebbe successo. Poi, improvvisamente, il nulla. La seconda parte diventa superflua, inutile, prolissa...mi ha trasmesso la sensazione che l'autrice abbia voluto inutilmente dilungarsi in particolari inutili solo per allungare un brodo che, evidentemente, a lei piaceva molto.
Siamo negli Stati Uniti, dove vive la famiglia Ryrie: John, il padre, lavora come docente di design teatrale in un liceo; la madre, Ricky, è un ingegnere e odio il suo lavoro e il fatto che la tenga fuori casa dall'alba al tramonto, ma non può lasciarlo, perché lei guadagna molto più del marito e questo consente loro un tenore di vita che, altrimenti, non potrebbero permettersi. E poi ci sono i due figli, Paul, adolescente tredicenne, alle prese con la poca popolarità scolastica, introverso come sanno essere i ragazzini di quell'età, chiuso in un mondo tutto suo; e la sorella Biscuit (Elisabeth), 10 anni.
La storia inizia con la nascita del terzo figlio, Simon Isaac, anencefalico, che sopravvive per 57 ore.
Da lì, è tutta una discesa. Nessuno riesce ad elaborare veramente questo lutto, perché nessuno ne parla. Si crea una bolla di bugie e segreti e silenzi, in cui la famiglia sembra precipitare e in cui ognuno reagisce a modo proprio.
Così Ricky passa sempre più tempo fuori casa e il rapporto tra lei e il marito si riempie di vuoto. Biscuit cerca di dire addio a quel fratellino visto per pochi minuti e di cui nessuno parla. Comincia a marinare la scuola, comincia a fare cose strane e i suoi genitori non riescono a darsi una spiegazione.
Tutto si complica il giorno in cui arriva Jess, figlia di John, che ha avuto quando era appena un ragazzo, che ha visto solo un'altra volta nella vita, parecchi anni prima e che si presenta a casa loro, ventitreenne, incinta di non si sa chi. Cosa vuole? Perché arriva adesso? Quali cambiamenti porterà?
Ecco, fin qui, le premesse per un buon libro c'erano tutte. Un insieme di eventi e situazioni che ci porta a leggere, leggere, leggere! Poi, basta. Sembra quasi che l'autrice si sia stufata dei personaggi, della storia, abbia perso il filo, non abbia più avuto spunti e così comincia a raccontare a casaccio, senza senso, senza motivazione. Tanto che l'unica cosa che si ha voglia di fare è quella di saltare interi capitoli per arrivare al finale, essendo sicuri che, tra quelle pagine, non ci sarà nulla di interessante e, soprattutto, di fondamentale per la narrazione.
E anche il finale è assurdo. Invece di raccontarci cosa succede, cosa ne sarà di questa famiglia sull'orlo del baratro, l'autrice ci pone una serie di domande, dicendoci, addirittura, che sarebbe inutile se lei ci dicesse cosa ne è stato di loro.
Capite? Mi sono ritrovata lì a leggere: "A cosa servirebbe sapere se John ha tradito Ricky? O se Paul ...? O se Biscuit ...?". Ma scherzi? Io voglio sapere cosa succede a personaggi di cui ho letto per 300 pagine.
No, mi spiace, ma tante belle premesse non sono degne di un finale così.

L'autrice: Leah Hager Cohen è la nuova stella nascente cohendella letteratura americana. Già autrice di numerosi libri di narrativa e saggistica, ha conquistato pubblica e critica con Come un petalo bianco d'estate, finalista di prestigiosi premi letterari e acclamato libro dell'anno dalle maggiori testate statunitensi. Vive ed insegna nel Massachusetts.


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La Libridinosa

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