Recensione 'La perfezione non è di questo mondo' di Daniela Mattalia - Feltrinelli

Torino, tra le Molinette e il Valentino.
Adriano, professore ottantaduenne che ha appena perso la moglie, ha un segreto di cui si vergogna un po’: da quando la sua compagna non c’è più, continua a rivederla tra le corsie delle Molinette, anche se sa che non può essere vero. O forse sì? 
A soccorrerlo dal dubbio di essere sull’orlo della pazzia intervengono uno stravagante tassista, certo che sia più che normale che i morti continuino ad abitare accanto ai loro cari, e altre tre persone, che incrociano la sua strada. Gemma, libraia trentenne che nel fine settimana fa la volontaria al Filo d’Argento, un call center per anziani. Olga, un’arzilla zitella settantaseienne ricoverata con una gamba rotta. E Fausto, un giovane grafico precario fidanzato a una ragazza della Torino bene e padrone di Archibald, un bracco che ha il vizio di darsi alla macchia proprio nel parco dove fa jogging Gemma.
Le vite di questi quattro personaggi si intrecciano, come in una danza, tra il parco e l’ospedale, dove si aggirano altre due inafferrabili presenze. Perché chi l’ha detto che morendo si deve per forza andare nell’aldilà, in un paradiso perfetto, algido e lontano? Non è forse più consolante – e infinitamente più divertente – immaginare di poter restare nell’aldiqua, invisibili a tutti tranne a chi ci vorrà vedere, fantasmi della porta accanto con tutte le nostre stupende imperfezioni?


Titolo: La perfezione non è di questo
Autore: Daniela Mattalia
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 1 giugno 2017
Pagine: 169

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5 





Adriano, Gemma, Fausto e Olga. Sono i quattro protagonisti di questo romanzo. Quattro storie, apparentemente distanti, che, pian piano, inizieranno ad intrecciarsi.

Sono quattro fili che partono da punti diversi e che, a fine libro, troveremo tutti riuniti in un unico, morbido gomitolo!
Sono storie di vita normale, problemi quotidiani, amori che nascono, altri che finiscono, persone che si incontrano e altre che si perdono.
Sono storie di tenerezza, di solitudine, di riflessione.

Adriano è vedovo da poco. Un'intera vita trascorsa accanto alla sua Giulietta che adesso, da un giorno all'altro, non è più accanto a lui. Ma lui continua a vederla la sua Giulietta, lì, tra i corridoio delle Molinette di Torino. Sorride, lo guarda, gironzola per reparti e corridoi, ma non gli parla. E lui continua a tornare lì, per capire cosa voglia, per capire perché non gli parli.
...pensavo di fare due passi ma senza mia moglie al fianco è come se mi mancassero le gambe, che senso ha camminare da soli?
Gemma ha 29 anni, un lavoro in libreria, una casetta, un padre andato via quando era una ragazzina e che, pare, adesso voglia tornare e la passione per il jogging.
La notte è fatta anche per rimurginare, un cassetto buio dove, chissà perché, uno finisce sempre per stipare ricordi sgradevoli e apprensioni ostinate.
Fausto è un ragazzo dai capelli rossi sempre scompigliati, ama disegnare e ama Archibald, il suo bracco "scemo". E ama (ama?) anche Susanna, la sua fidanzata: bella, ricca, perfetta.
La vita non è perfetta, è fatta di animali che perdono i peli, di case piccole, di lavori così così, di genitori scombiccherati, di anziani che finiscono in ospedale...
E poi c'è Olga, un'anziana arzilla che, da un giorno all'altro, si ritrova in ospedale con una gamba fratturata.

Ecco, sembra slegato questo libro. Tanti piccoli capitoli che paiono non c'entrare nulla l'uno con l'altro. Finché i nostri personaggi non iniziano ad incrociarsi, quasi per caso. Un parco dove Gemma fa jogging e Fausto rincorre Archibald. 
Archibald che scappa ancora e trova Adriano un po' per caso. Olga che telefona al "Filo d'argento" e parla con Gemma.
Pian piano il cerchio si stringe, i fili si intrecciano, Archibald tira di qua e di là finché le vite dei nostri quattro protagonisti imboccheranno la stessa via.
Sarà quello il momento in cui tutto inizierà ad andare a posto! 

Perché, in fondo, è così che funziona, no? Ti basta incontrare le persone giuste perché tutto inizi a funzionare come si deve, perché i problemi non sembrino più tanto gravi.

È piccolo piccolo questo libro, ma entra nel cuore, si rannicchia e rimane lì. Ti strappa un sorriso, poi una lacrima, poi un sussulto. E, intanto, i suoi personaggi hanno trovato spazio nel tuo tempo, te li immagini proprio, li vedi lì, davanti ai tuoi occhi. 
E allora vai anche tu a sederti su quella panchina, aspettando di sentire un ragazzo dai capelli rossi chiamare il suo cane scemo, guardando quella ragazza carina che corre e, se sei fortunato, magari accanto a te si accomoderà un uomo anziano con in mano un orecchino e, negli occhi, un po' di malinconia!


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

5 commenti:

  1. Ma allora la vogliamo finire di far allungare la mia povera lista di libri da comprare?

    *nel frattempo ha cliccato Acquista sul suo caro Kobo*

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  2. La penso come Grazia la mia lista è chilometrica

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  3. mal comune...
    eccone un altro che in realtà avevo già segnato. me lo regalerò a breve :D

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  4. Non è il mio genere e posso solo dire che la mia sfortuna è fidarmi perché allungo a dismisura la lista di libri da leggere 😂 perché appunto col tuo voto lo voglio provare!

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