Recensione 'Correva l'anno del nostro amore' di Caterina Bonvicini - Garzanti

SINOSSI

Olivia e Valerio giocano felici. Sono cresciuti insieme e sono inseparabili. Eppure provengono da mondi molto diversi: Olivia è l'erede di una ricca famiglia di costruttori, mentre Valerio è il figlio  del giardiniere e della cameriera. Differenze profonde nell'Italia violenta e instabile degli anni Settanta. Differenze che per due bambini come loro non significano nulla. A cinque anni, Olivia e Valerio si danno il primo bacio. Ma dopo poco sono costretti a darsi anche il primo addio: Valerio si deve trasferire, passando di schianto dalla collina bolognese alla borgata romana. Da quel momento in poi la vita prova a separarli. Senza riuscirci: quello che li lega è troppo forte. Ma è un amore difficile da difendere, soprattutto se si prendono strade che portano ad allontanarsi: Olivia tende a perdersi in vite che non possono essere la sua e Valerio rinuncia ai suoi ideali per dedicarsi a una carriera che non gli appartiene, trascinato da un'Italia ormai pienamente berlusconiana. Eppure continuano a inseguirsi, a incrociarsi, a pensare l'uno all'altro. Perché due persone legate nel profondo non possono perdersi mai.

AUTORE: Caterina Bonvicini
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 gennaio 2014
PAGINE: 266

TRAMA: 4  PERSONAGGI: 4  STILE: 5  COPERTINA: 5





Le aspettative che avevo nei confronti di questo romanzo erano altissime. E, come potete vedere, non sono state totalmente disattese.
Questo è un libro particolare, che percorre un trentennio di storia italiana che va dalla metà degli anni Settanta sino quasi ai giorni nostri. Ed è un trentennio in cui la nostra Nazione ha vissuto grandi tragedie e grandi cambiamenti.

E saranno proprio questi risvolti storici e politici che l'autrice userà per dipanare davanti ai nostri occhi la storia di Valerio e Olivia, cresciuti assieme nella grande villa che domina Bologna.
Lei nipote dei proprietari, bambina educata e preparata a vivere in un mondo fatto di grandi cene e di abitini pieni di pizzi e merletti; lui figlio del giardiniere e di una delle cameriere, che da bravo compagno di giochi, viene trattato un po' come uno di famiglia.
E sarà così che, per quasi otto anni, Valerio e Olivia vivranno tra guardie del corpo e tate che li accudiscono, tra scorazzate nel grande parco e vacanze in Versilia o a Cortina.
Finché la madre di Valerio non deciderà che lei non è adatta a quella vita e, lasciato il marito, si trasferirà in una borgata romana.
Mentre in Italia imperversano le Brigate Rosse e i sequestri di persona, Valerio dovrà riscrivere la sua personale storia trasformandosi da bambino mite ed educato a borgataro pur di farsi accettare nella nuova realtà.

Come ho detto, l'autrice ha scelto lo sfondo storico e politico per far crescere i due personaggi. Quindi, durante la lettura sembra quasi di sentire in sottofondo i giornalisti che annunciano lo scoppio di Tangentopoli, l'ascesa di Berlusconi, la nascita della Seconda Repubblica.
In tutto questo, Valerio ed Olivia continueranno quasi ad inseguirsi, memori di quell'amore che li ha legati da bambini, quasi cercassero continuamente di riannodare quel filo che si è sfilacciato.
Ma davvero il loro sentimento è così forte da non poter essere interrotto? O più semplicemente i due vivono legati ad un ricordo?

La loro storia sembra quasi un elastico: più si allontanano, più vengono tirati indietro, l'uno verso l'altra. Ma, in contrapposizione, c'è sempre qualcosa che li divide: il momento sbagliato, la persona di troppo, il lavoro, i figli.
Nei trent'anni che l'autrice ci racconta, vedremo i ruoli di questi due ragazzi completamente ribaltati. Valerio diventerà un imprenditore di successo, mentre la famiglia di Olivia verrà risucchiata nel vortice di Tangentopoli.

Cosa amo della Bonvicini? Il finale mai scontato, che, spesso, mi fa rivalutare completamente tutto ciò che ho letto sino a quel momento.

La storia di Valerio ed Olivia è la storia della nostra Italia, di noi che l'abbiamo vista cambiare e che abbiamo sperato che quel cambiamento portasse una serenità che, invece, non è mai arrivata.
Allo stesso modo, i due protagonisti non riescono a trovare la pace né quando sono assieme né quando la vita li separa, quasi fosse un'opera incompiuta.


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

10 commenti:

  1. Eccomi! come sai ho amato questo romanzo, che è anche il primo che leggo dell'autrice. Pensavo fosse una storia d'amore, la trama mi ha stupito invece per il lucido realismo e la totale mancanza di zucchero. Dici bene, più che amore è forse il ricordo mitizzato di un passato spensierato. Ora non vedo l'ora di leggere altri titoli dell'autrice!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Roby, devi assolutamente leggere "Tutte le donne di". Sono sicura che lo adorerai!

      Elimina
  2. Già Tessa mi aveva messo la pulce nell'orecchio...

    RispondiElimina
  3. Ciao Laura,

    di questa autrice ancora non ho letto niente. Inizieró con "Tutte le donne di".
    Buon fine settimana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao tesoro bello! Vedrai che dopo averla scoperta non potrai più farne a meno :*

      Elimina
  4. Hello! Innanzitutto hai inquadrato tutto alla perfezione scegliendo il taglio giusto da dare alla recensione. Mi piace molto la metafora dell'elastico, rende in maniera efficace quello che è il senso della relazione tra Olivia e Valerio. A questo punto non mi resta che recuperare l'altro della Bonvicini, "Tutte le donne di" che tanto ti è piaciuto, per avere un quadro più chiaro della scrittrice. Ad ogni modo una scoperta molto piacevole ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E io vorrei essere una mosca per vedere la tua faccia quando arriverai alla fine di quel romanzo :P

      Elimina
  5. Uhhh vedi, iUn pensiero analogo al mio, stesso voto, mi aspettavo di più, forse qualche cosa di diverso, ma comunque un bel libro. Proprio così, questi due personaggi mai contenti della loro situazione mi hanno fatto capire che anche quello che ci sembra più scontato in realtà non è detto che debba portare alla felicità e che i rimpianti non servono a nulla, perché non necessariamente una storia che "sarebbe potuta continuare" è sinonimo di felicità. Insomma uno bello spunto sull'Italia e sulla vita

    RispondiElimina
  6. Io ho letto Tutte le donne di e mi manca questo!!!! Devo leggerlo.
    Bella recensione :-)
    Lea

    RispondiElimina

INFO PRIVACY

AVVISO: TUTTI I COMMENTI ANONIMI VERRANNO CANCELLATI. Se volete contestare o insultare, abbiate il coraggio di firmarvi!

Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^