Recensione 'Central Park' di Guillame Musso - Bompiani

New York. Otto del mattino.
Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non posso fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite. Un thriller magistrale - oltre un milione di copie vendute in Francia - che conquista il lettore sin dalla prima scena e lo avvolge in una spirale implacabile.

TITOLO: Central Park
AUTORE: Guillame Musso
TITOLO ORIGINALE: Central Park
TRADUZIONE A CURA DI: Sergio Arecco
EDITORE: Bompiani
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 settembre 2015
PAGINE: 304
PREZZO: 18.00 €
E-BOOK: 7.99 €

TRAMA: 3  PERSONAGGI: 2  STILE: 4  COPERTINA: 2



Questo libro mi è balzato davanti agli occhi tante volte dalla data della sua pubblicazione. Spessissimo mi è capitato di entrare in libreria e trovarmelo davanti. Ma io l'ho sempre ignorato, seguendo quell'istino che quasi mai mi tradisce e che mi diceva "questa storia non fa per te".
E allora? Cosa mi ha portato a cambiare idea e farmi acquistare questo romanzo? Assolutamente nulla! L'unico motivo per cui ho accettato di leggerlo è che si tratta di uno dei #librisparpagliati che noi LGS stiamo facendo viaggiare per tutta Italia. 
Così mi sono detta "beh, tutto sommato non sembra un romanzo atroce, di quelli che non leggerei neanche sotto tortura, quindi perché non dargli una chance?".
Indovinate un po'? Il mio istinto aveva ragione anche questa volta!

Di base ci viene detto sin da subito che si tratta di un thriller. Falso. O quantomeno, la storia si presenta con le basi di un thriller e pare che voglia seguire quella direzione per almeno due terzi della narrazione. 
Gli ultimi sette capitoli, invece, danno a questo romanzo una svolta totalmente diversa, quasi romantica (e vi assicuro che la cosa mi ha irritata non poco!).
Anche sulla categorizzazione thriller ci sarebbe da ridire, visto che, a parte un serial killer che pare sia già morto e sepolto e il fatto che i due protagonisti principali si ritrovino ammanettati su una panchina di Central Park (per inciso, è l'unico momento durante le 304 pagine in cui il famoso parco newyorkese fa la sua comparsa!) non c'è nulla che possa farci pensare ad un thriller vero e proprio. Nessuna suspense, nessun pathos. Nulla.

I protagonisti. Eh. Che dire? Alice e Gabriel. Lei è una poliziotta francese con un passato, indovinate un po'? Ovvio, traumatico! È irritante, saccente, antipatica, fastidiosa come la sabbia nelle mutande. 
Non c'è stato un solo momento in cui io abbia provato una sorta di empatia verso di lei; anzi, spesso la avrei presa a calci!
Gabriel invece è totalmente inconsistente. Uno di quegli uomini mollicci, insulsi, che pare essere capitato lì per caso.

E fin qui, la storia e i personaggi. Ma c'è anche Musso e la sua scrittura. E qui è dura dirvi cosa penso. Perché se, da una parte, riconosco una grande capacità narrativa a quest'uomo, uno stile quasi impeccabile, c'è anche da dire che ci sono state parti del libro che avrei volentieri distillato
Musso, a quanto pare, ama le descrizioni lunghe e prolisse. Che si tratti di strade, parchi, automobili, cibo, abiti, persone, case... Tutto, in questo romanzo, viene peculiarmente descritto fin nei minimi particolari.
Se Alice e Gabriel si spostano in macchina da una parte all'altra di New York, l'autore si premura di farci sapere:
  • il tipo di auto, ivi inclusi colore della tappezzeria, della carrozzeria, cilindrata e profumazione dell'Arbre Magic appeso allo specchietto retrovisore;
  • quali e quante strade vengono attraversate dai due: nomi delle vie, numeri civici e conseguente descrizione di palazzi e villette che sfilano, degli alberi piantati in tutti i giardini, dei bruchi e delle farfalle e dei cani e dei gatti che vi abitano.
Alice e Gabriel mangiano? Preparatevi a conoscere per filo e per segno cosa ordinano, com'è fatto il menù di quel ristorante, di che colore sono le piastrelle del bagno del suddetto ristorante, di che colore sono i piatti e cosa contengono (comprese le varie spezie!).
Insomma... va bene cercare di dare al lettore un'idea abbastanza dettagliata di una scena, ma a tutto c'è un limite! Che mi frega a me se nella zuppa di vongole c'è del prezzemolo spagnolo tritato con un coltello comprato al mercatino dell'usato del New Jersey?!

Tirando le conclusioni, concordo con la mia omonima Laura: questo libro non ha vie di mezzo: o si ama o si odia. Lei lo ha amato, io l'ho (quasi) odiato. 
Mi consolo pensando che lunedì lo spedirò a qualcun'altra, sperando che abbia miglior fortuna!

P.S.: I refusi. Ne vogliamo parlare? Passi uno, due, anche tre. Ma qui c'è la "Sagra del Refuso".


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

24 commenti:

  1. Mi sembrava strano che Musso si fosse dato al thriller in effetti... sarebbe stato un po' come se Stephen King avesse deciso di scrivere un romanzo rosa (anche se credo che lui potrebbe scrivere qualunque cosa!) Però... lo sai che nonostante tutto continua a incuriosirmi? Magari in biblioteca...

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    1. Eh, prova. Perché credo davvero che c'è chi ami alla follia romanzi di questo tipo.

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  2. Nuuuu! Detto io, è un thriller che non è un thriller! Ohi, ci sta che non ti sia piaciuto, come dicevi o si ama o si odia, ma a me è piaciuto tanto lo stile di Musso. Va beh, riusciremo a trovare un libro da far girare che piaccia a tutte prima o poi! Me lo segno in agenda: cercare libro che può piacere a tutte.... Fatto.

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  3. Musso è un autore che tutti consigliano ma a me non ispira affatto, per un motivo o per un altro. Probabilmente, se dovessi leggerlo, proverò un'altro titolo suo ma non questo.

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    1. Io sono al primo approccio con questo autore e non penso che leggerò altro di suo.

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  4. Allora io ti immagino sulla tua bella poltrona libridinosa che imprechi come una forsennata per gli ultimi capitoli finali!
    Detto questo, io Musso l'ho letto in passato con "La ragazza di carta", romanzo tanto osannato ma che a me non è piaciuto affatto ed è per questo motivo che non ho partecipato a questo libro sparpagliato. Immaginavo già come sarebbe finita e volevo risparmiarmi questa sofferenza :)

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    1. Ecco, sempre detto io: Maestà è donna di grande intelligenza! Io no.

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  5. Dovrò' leggerlo x formarmi un opinione. Sarà quella di Laura libridinosa? O quella di Laura Eliza? O quella di Lea?
    Vedremo.
    Baci lea

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  6. Sembra proprio che a sparpagliare i libri si ingarbuglino i pareri...non che ne sia entusiasta, dopo che ho letto la tua recensione, ma aspetto di vedere che effetto farà a me

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  7. Lo leggerò quando mi arriverà! Mi ha sempre ispirato e adesso sono ancora più curiosa... anche timorosa eh! ;)

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  8. Io ho letto tempo fa "La donna di carta" ma non mi è piaciuto. L'anno scorso avevo letto una recensione su un blog spagnolo e parlavano di un finale discutibile. Adesso, dopo la tua recensione, credo proprio che non lo leggeró.
    ciao

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    1. Scusa la ragazza di carta (l'ho letto in spagnolo ed il titolo è "La mujer de papel").
      :)'

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    2. Ciao Roby! Come ho già detto, non avevo mai letto nulla di suo, ma non penso che rientrerà in quegli autori a cui dare un'altra chance.

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  9. A me non ha fatto proprio ribrezzo... Certo, Alice mi stava un po' sulle scatole, perché io neanche in un romanzo sopporto chi agisce esclusivamente per fare una bravata e cercare la gloria, non considerando le conseguenze delle proprie azioni. Nel complesso, però, la storia non è stata malissimo, un minimo di suspense c'è stata. Concordo comunque sul fatto che il finale non sia stato soddisfacente!

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    1. Non so, al di là del finale, in generale non sono riuscita ad apprezzare il "troppo" che ha caratterizzato questo romanzo.

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  10. Mhm, Musso non mi ispira, ti credo sulla fiducia! (e scusa, ma l'header del blog è cambiato ancora o io devo cercarmi un neurologo, di quelli bravi!). :)

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    1. Oddio, Tessa, da quando ho definitivamente sistemato la grafica, l'header non è più cambiato. A meno che tu non sia più passata nell'ultima settimana, è sempre quello. Se invece hai gironzolato da queste parti negli ultimi 7 giorni, allora ti accompagno io a farti visitare, tranquilla!

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    2. Eh, allora preparati, che andiamo da un luminare!

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    3. Ok, passo a prenderti domani mattina, eh!

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