Associazione a delinquere - Chiacchiere tra noi: quanto vendere corrisponde ad aver scritto un buon libro?


Buongiorno amici lettori!
Oggi io e Laura torniamo con le nostre chiacchierate!... No aspettate... qui qualcosa non torna! Associazione a delinquere?? Ma che abbiamo cambiato nome alla rubrica? Uh mamma... ma … siamo in tre!!! Eh si amici lettori da questo mese le chiacchierate acquistano ufficialmente un'altra chiacchierona con Salvia di Desperate Bookswife! La formula della rubrica non cambia, sceglieremo ogni mese un argomento e vi diremo la nostra, solo che ora saremo in tre... Che vi siete spaventati? Naaa, voi non avete mai sentito una nostra telefonata, lì c'è da aver paura!

L'argomento di questo mese è Quanto vendere corrisponda ad aver scritto un buon libro!


Il pensiero di Eliza
Uh che argomento che abbiamo pescato! E se non ricordo male l'ho pure scelto io! Quanto corrisponde? Ahimè molto poco! Ne sono un esempio i libri aggiusticchiati e messi insieme che come autori hanno (solo di facciata spesso) personaggi famosi ma che di libri probabilmente non ne hanno letti manco uno. Sono venduti? Certo che lo sono, un nome famoso, un seguito per altri motivi, fans scatenati con a casa altarini del suddetto vip, case editrici che portano lo stesso vip in giro a firmare autografi ed ad abbracciar bambini che manco il Papa.. ammettiamolo, una spinta pubblicitaria del genere farebbe vendere pure le ricette di Nonna Papera scritte in latino! Ma questo non vuol dire che quel libro effettivamente meriti, certo i gusti son gusti, ma a volte sono storie senza storia, messe lì solo per la lacrimuccia di turno, magari non particolarmente originali o scritte un po' così.
In realtà casi di libri un po' così che vendono tanto sono molteplici. Ci sono i “libri moda”, quelli che di solito hanno in copertina quei maledetti bolloni adesivi con scritto Best seller, o fascette che ne decantano lodi e qualità, copie vendute e premi fantasiosi. Ecco, una sola parola... Diffidate! Ma non perché sicuramente sarà una schifezza, anche qui i gusti son gusti e nessuno può dire niente in merito, ma, ammettiamolo, non sempre questi “best seller” sono così Best... piacevoli? Ma si anche, ma il più delle volte non meritano i nostri 17 euro e passa! Almeno aspettate l'economica...
Poi ci sono loro, i secondi (o terzi...) libri di autori che con il loro libro di esordio hanno venduto un botto. Uh quante volte mi è capitato! A voi no? Amate tanto un libro che non appena il suo autore pubblica il tanto sudato secondo correte in libreria, scartate sulla destra per evitare la signora che compra il ricettario della Parodi, dribblate la ragazza con in mano Grey (pregando dentro di voi che rinsavisca) e arrivate felice alla cassa, correte a casa e... Nooo, non è neanche la vaga ombra del primo! E nonostante questo già lo sapete, venderà copie su copie perché il suo autore è uno da Best seller!
Infine (ma giusto per essere sintetica perché ce ne sono di casi) ci sono i libri super pubblicizzati, quelli che la Casa Editrice spinge e spinge (a volte dovrebbero spingerli fuori dalla porta), di cui vedete pubblicità su Facebook, Twitter, televisione, radio, cartelloni, aeroplanini, Scottex da cucina, pure il vostro gatto si ritrova la pubblicità stampata sui croccantini! Anche questi sono libri che venderanno tanto, perché, e sono la prima ad ammetterlo, la pubblicità è l'anima del commercio e la curiosità la bestia nera del lettore e quindi finiremo con acquistarlo. Ne varrà la pena? A volte sì a volte no! E se questa volta tocca al no, non vi arrabbiate, ritentate la sorte sarete più fortunati!

Bene, della nuova presenza (ingombrante, pesante, fastidiosa come una zecca, sempre in mezzo come il prezzemolo) vi ha già parlato la mia omonima. Che volete farci? Si sentiva sola ed abbandonata, potevamo lasciarla in un angolo? No! Quindi io e Laura, che siamo belle, brave e buone, ci siamo strette un po’ sul nostro divano e le abbiamo fatto spazio! Il cruccio del mese, dicevamo è quanto vendere corrisponda ad aver scritto un buon libro?


Il pensiero della Libridinosa
Non corrisponde per niente. Ma che domande sono? Ci sono pile di libri belli che nessuno prende in considerazione; mentre, le librerie sono invase di caccolibri che vengono esaltati, i cui autori sono idolatrati e che vendono centina di migliaia di copie.
Come ha detto Laura prima di me, sono molti i motivi per cui ciò accade: personaggi famosi (che ci mettono la faccia e nient’altro), autori conosciuti, pubblicità, Case Editrici che spingono, fascette allettanti (personalmente, non le guardo mai e quando compro un libro, le getto via!).
E poi, ovviamente, ci sono i tranelli: titoli allettanti, copertine meravigliose e, infine, loro... le sinossi. Oh, come traggono in inganno le sinossi, nessuno mai!
Chi mi segue conosce benissimo la mia personale battaglia nei confronti delle sinossi e di chi le scrive. Perché spesso sono proprio loro che traggono in inganno lettori assidui e non: una trama interessante, una bella copertina, una fascetta giusta ed ecco che quel libro venderà centinaia di copie. Copie che, spesso, finiranno sotto le gambe dei tavoli!

Bene, penso che il mio pensiero sia chiaro: un libro che vende non è sempre un buon libro. E adesso, mentre io metto sul fuoco il bollitore per il tè, passo la parola all’intrusa a Salvia!



Il pensiero di Salvia
Quando compriamo un libro, lo facciamo per il nome dell’autore, perché sulla fascetta viene riportato il numero delle mille-mila copie vendute o perché ce lo ha consigliato qualcuno?
Io spesso lo faccio per la copertina, mi innamoro e il gioco è fatto, fragrandomene della critica e di tutto il resto. Alcune volte mia madre si infatua della sinossi, che poi si rivela una fregatura, perché riporta la storia di Tizio e Caio e poi i protagonisti magari sono Semprogno e Verezio. Ma ormai il libro è belle che comprato.
Ma tutto ciò che attinenza può avere con l’aver scritto un buon libro? Ecco, siamo arrivati al punto: se c’è alla base un buon team il gioco è fatto. Basta un grafico con i contro beeeeeep, un titolo accattivante, una sinossi che incuta curiosità e per finire un buon pubblicitario. Se poi l’autore è già un pochino conosciuto quel libro farà il botto. Ma davvero è un BUON ROMANZO? Purtroppo per esperienza ho paura delle fascette, scappo come se avessero la rogna (Mimma non me ne voglia), gli butto addosso l’acqua santa e per finire recito un Ave Maria. Spesso un buon libro è celato, non si vuole far trovare, la cover è magari anonima e l’autore non per forza ha scalato le classifiche mondiali. Mi piace ricercare libri così, e poi iniziare a pubblicizzarli come se non ci fosse un domani.
Non dico che i libri da un milione di copie siano malvagi, ma questo non vuol dire che siano tutti capolavori, spesso tra loro si nascondono grandi delusioni.

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

13 commenti:

  1. No no no! La risposta è no! Vendere tanto non significa aver scritto un buon libro, per niente! Vogliamo parlare delle sfumature? Ecco, ho detto tutto! Non credo - oddio lo spero - che gli studenti del futuro troveranno mai quello come esempi per la letteratura! E, mai dovesse succedere, spero di essere già morta! Ahahahhaha

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  2. Care ragazze condivido completamente il vostro pensiero: non sempre alte vendite sono indice di buona qualità. Il nome del vip scrittore ci attira inesorabilmente, la pubblicità annebbia il nostro volere e noi lettori dobbiamo resistere al richiamo ingannevole dei "capolavori"che vendono milioni di copie :)

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  3. Condivido anche io. Purtroppo siamo sommersi da romanzi spazzatura che vendono grazie a operazioni di marketing (ma anche a tanto passaparola) immense, e non ci accorgiamo del piccolo romanzo autopubblicato su Amazon o da un'altra parte, una piccola perla che leggeranno ben in pochi perché il povero autore non ha i mezzi (o conoscenze varie) per poterlo "diffondere", venendo immancabilmente soppiantato dalla concorrenza dei "giganti". Oddio, io poi sono la prima che spesso si ritrova a comprare un libro solo perché "è il fenomeno del momento"; molte volte mi pento di quei 20 euro buttati in un simpatico aggeggio che troviamo in ogni bagno, ma capita anche che resti piacevolmente sorpresa.

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    1. Ecco, io tendenzialmente diffido dei "libri del momento", quindi spesso mi salvo!

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  4. ahah bellissimo questo post!!
    io distinguerei tra libri oggettivamente buoni/belli e libri che piacciono anche se letterariamente sono un po' scarsi. mi spiego:
    - libro ben scritto, storia avvincente e oiginale, prosa raffinata: vende se dietro c'è tutto quello che avete detto voi
    - libro divertente e/o con autore conosciuto (stile kinsella per intenderci): vende e magari fa divertire ma è un BUON libro?
    - libro brutto e/o mal scritto con dietro i cosiddetti beep: vende un casino. ma la cosa grave è che spesso piace anche! quindi rilancio la domanda: ma i libri assurdi e tutti uguali (penso a tutto quel filone tipo "scusa ma ti amo" "per favore ti perdono" etc.) che vendono tanto e poi rivendono pure dopo piacciono davevro? e se sì, che diavolo di gusti/pretese letterarie abbiamo?? ;-)
    http://www.audreyinwonderland.it/

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    1. Da lettrice accanita e blogger, ti dico sinceramente che di gusto letterario, in Italia, ne circola veramente poco!

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  5. Niente, vi amo.
    "Quanto vendere corrisponda ad aver scritto un buon libro?" Ormai, le due cose non sono collegate. Ragazzi, siamo riusciti a far diventare un caso editoriale Cinquanta sfumature...! Passi il primo dei tre, il brivido del nuovo, che ci inculi alla grande ma poi basta.... invece no, abbiamo sfornato un branco di invasate in calore che adorano l'uomo possessivo (non importa se nella realtà, quando ne incontrano uno così, poi vadano a denunciarlo). Per carità, a qualcuna è piaciuto per svariate ragione e ne riesce ad argomentarle in maniera intelligente ma la maggior parte... ehm...
    Quindi no, le due cose non sono collegare ed è palese che la colpa sia spesso nostra. Le pubblicità sono sempre per certe categorie di tendenza e non per un libro che merita veramente. Certo, qualche eccezione esiste ma la percentuale sta diminuendo in maniera vergognosa

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    1. Io, proprio grazie a tutta quella pubblicità, non mi sono neanche presa la briga di sfogliarli. Leggerli? Non esiste proprio.

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    2. Le 50 sfumature sono la vergogna dell'umanità!

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  6. Ma è vero! Le sinossi traggono in inganno anche me tantissime volte a volte più della cover, io leggo la sinossi e poi mi pento perchè non sempre il libro si prospetta bello come credevo un pò come quando vedi un trailer bello di un film dove mettono tutte le parti più belle e poi invece il film è così così

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