Recensione 'Dannati' di Glenn Cooper


SINOSSI
Lo chiamano Oltre. Alcuni sono appena arrivati in quel mondo così simile al nostro eppure così diverso. Altri invece sono lì da secoli e sono ormai indifferenti alla perenne coltre di nubi che nasconde il sole e all'atmosfera cupa che li circonda. Ma ognuno di loro condivide lo stesso destino: dopo essere morti, sono stati condannati per l'eternità. Sia che abbiano scritto a caratteri di fuoco il loro nome nel grande libro della Storia – tiranni sanguinari, sovrani spietati, criminali di guerra – sia che nel corso della loro oscura esistenza si siano macchiati di colpe incancellabili, adesso sono tutti relegati in quel luogo maledetto.
Tutti tranne John Camp. Lui è "vivo", ed è lì per sua scelta. Perché ha giurato di salvare la donna che ama. Durante un audace esperimento di fisica delle particelle, la dottoressa Emily Loughty è scomparsa nel nulla e, quando si è deciso di ripetere il procedimento per capire cosa fosse successo, John si è posizionato nel punto esatto in cui lei era sparita e... in un attimo è stato catapultato all'Inferno. E ora deve affrontare un mondo sconosciuto e ostile per ritrovare Emily e riportarla indietro. Ma il tempo a sua disposizione è poco, e tutti e due rischiano di rimanere per sempre prigionieri nella terra dei Dannati.
TITOLO: Dannati
TITOLO ORIGINALE: Down-pinhole
AUTORE: Glenn Cooper
TRADUZIONE A CURA DI: Paolo Falcone
EDITORE: Nord
DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 settembre 2014
PAGINE: 416
CODICE ISBN: 9788842924654
PREZZO: 19.90 €
E-BOOK: 9.99 €


TRAMA 7
PERSONAGGI 7
STILE 7
INCIPIT 7
FINALE 5
COPERTINA 7
4 stelle

Una recensione particolarmente difficile da scrivere!
Devo fare una premessa: per me, Glenn Cooper è il genio che ha scritto capolavori come  La biblioteca dei morti, L'ultimo giorno, Il marchio del diavolo...
Quindi, leggendo un suo libro, mi aspetto quel tipo di storie.
Questa volta, invece, mi sono ritrovata tra le mani una storia che sembra scritta da Dan Brown-pre Codice Da Vinci, da Andrea Frediani e con qualche colpo di inventiva inserito da Cooper.
Le prime 25 pagine sono un mix di noia e di termini tecnici: neutrini, neutroni, magneti, protoni e acceleratori di particelle. Ok, tutto serve per introdurci agli avvenimenti successivi; ma è anche tutto esageratamente tecnico e, spesso, rasenta la noia.
Da lì in poi, la storia scorre un po' più velocemente, ma senza mai raggiungere, purtroppo, i picchi a cui Glenn ci ha abituati.
Innanzitutto, ho trovato molto riduttiva la spiegazione in base alla quale una persona è destinata all'Inferno:
Come si finisce all'Inferno? Omicidi, massacri, comportamenti violenti, atti di ferocia. L'inferno è solo per colore che hanno perpetrato gravi violenze verso i propri simili.
Quindi, pedofili, torturatori, politici e altre migliaia di persone che commettono atrocità in vita, saranno "salve" perché non hanno ucciso nessuno. Tanto che, andando avanti con la storia, troveremo
un monaco francescano, vissuto in Alsazia e morto di peste nel 1820; cacciato dal monastero per aver tentato di avvelenare un confratello che lo aveva molestato.
Il che, sinceramente, mi ha fatto storcere il naso...e non poco! 
I personaggi sono tutti sommari. John ed Emily, i due protagonisti, non hanno mai quel quid che porta il lettore ad affezionarsi a loro. Nell'Oltre, poi, troveremo volti noti come Enrico VIII, Cesare Borgia, Himmler, Robespierre, Stalin, Macchiavelli e Caravaggio.
E qui la narrazione prende un'altra piega: dalla scienza si passa alla storia. Assisteremo ad una sequela di guerriglie per conquistare i territori: battaglie, armi, soldati e strategie. Insomma, sembrava di leggere uno di quei meravigliosi romanzi storici di Andrea Frediani, senza, però, la meraviglia della sua scrittura! 
Il finale, poi, rasenta l'assurdità. Si sa benissimo che questo romanzo è il primo di una trilogia, ma un po' di fantasia nel cercare di lasciare al lettore la voglia di aspettare il secondo volume, non sarebbe stato chiedere troppo! 
Considerando che sia Brown che Frediani sono due aturoi che amo molto, sinceramente, quando leggo Cooper è con lui che voglio avere a che fare! 
Cosa salva questo libro? Innanzitutto, lo stile narrativo di Cooper, che è sempre piacevole; la storia, che, comunque, non scade mai nella banalità e, infine, la speranza che i due volumi successivi siano in grado di dare una svolta positiva a questa prima lettura, che la penna geniale di Glenn risollevi questa delusione parziale!


2175TEMPO DI LETTURA: 2 giorni

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2 commenti:

  1. Troppo generosa! E' un libro che ho iniziato a leggere in virtù della trilogia della Biblioteca dei morti, e che ho finito a fatica, per mero puntiglio. Costruzione forzata, pretestuosa, incoerente e ripetitiva, arbitrarie e irrisolte quasi tutte le condizioni dello specifico contesto, tanto da sembrare improvvisate sul momento. Ovvio che non leggerò i sequel.

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    1. Anch'io ho letto la trilogia della Biblioteca ed è proprio grazie a quella che ho scoperto ed amato Cooper. Anch'io, come te, trovo che, in questo romanzo, ci siano molte forzature, che si ripetitivo e, a tratti, surreale. Il mio voto si basa proprio sul fatto che, trattandosi di una trilogia, conto in un miglioramento progressivo grazie ai prossimi romanzi. E, ovviamente, lo stile di Cooper è sempre valido e mantiene il voto alto.

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